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Friday 29 March 2024
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Che fenomeno Vale: battuta anche la professoressa

Che fenomeno Vale: battuta anche la professoressa

 

Che fenomeno Vale: battuta anche la professoressa. Che Valentino Rossi, il talento delle moto e vincitore di nove mondiali, non fosse un fenomeno quando si trovava tra i banchi di scuola, a dire il vero non era difficile ipotizzarlo. Ma che con gli anni si fosse tolto la soddisfazione di battere anche la sua professoressa delle scuole superiori, questo era francamente più difficile da immaginare. L’ha rivelato il campionissimo alla vigilia dei suoi 40 anni (che compirà il prossimo 16 febbraio) e dell’ennesima stagione nel motomondiale, nel corso di un’intervista al programma “Che tempo che fa” condotto da Fabio Fazio. L’aneddoto è emerso tra sorrisi e amarcord, ma anche tra programmi futuri del Rossi nazionale, che ha anche raccontato come sia impegnato nell’attività di coach nella sua motoscuola di Tavullia, il suo paese di nascita.

Rossi ha infatti detto che tutto è iniziato con un’Apecar, presa a 15 anni. “Andavo a scuola in motorino ma la mattina faceva freddo. E quindi arrivavo sempre in ritardo. Insomma, non un buon inizio”. I contrasti maggiori con la professoressa di storia dell’arte, materia nella quale Valentino non eccelleva. Un giorno il confronto, quando Rossi disse alla prof che l’arte non gli interessava molto: “Non farai i soldi con quelle moto lì!” sentenziò l’insegnante. “Vorrei sapere cosa pensa oggi” ha detto, scatenando una risata collettiva in studio.

Tra le varie storie, Valentino Rossi ha svelato anche la scelta del numero 46. “Era il numero di mio padre Graziano quando vinse la sua prima gara al mondiale, l’anno in cui sono nato io. Anche lui era pilota di moto e quindi, quando ho dovuto scegliere, mi sono detto: ‘Perché non prendere il numero del Graziano?’. Era un numero bello e simpatico e non interessava a nessuno”. La chiusura dell’intervista a Che tempo che fa è stata siglata dall’uscita dallo studio di Rossi e Fazio in bordo ad un sidecar con il numero 46. A guidare, ovviamente, è stato Vale.